Colite - colon irritabile, cause, sintomi, rimedi
Colite o sindrome del colon irritabile
Altresì nota come sindrome del colon irritabile, la colite è un disturbo piuttosto diffuso che si manifesta con crampi, nausea, dolore addominale, costipazione e diarrea, gonfiore, spesso alternate. Si tratta di un problema che, in Italia, interessa mediamente il 15% della popolazione, con una frequenza doppia nei soggetti di sesso femminili rispetto a quelli di sesso maschile.
Con il termine colite si indica un processo di tipo infiammatorio che interessa l’intero colon o solo un suo segmento e può insorgere a causa di infezioni batteriche, infezioni virali o malattie. Il disturbo potrebbe tramutarsi in una forma cronica senza che ci sia all'origine una causa ben precisa.
Cause della colite
La sindrome del colon irritabile è nota anche come colite spastica o colite nervosa in quanto è spesso causata da un forte stress psichico. Generalmente la donna tende maggiormente rispetto all'uomo a somatizzare lo stress nervoso e per questo motivo è più soggetta a tale disturbo. Le sostanze ormonali prodotte sotto stimolo nervoso vanno infatti ad agire sia sul cervello che sull’intestino. Pertanto, ciò che succede a livello cerebrale tende ad avere ripercussioni sulla funzionalità intestinale. Qualora le terminazioni sensitive che innervano il tratto intestinale siano particolarmente sensibili a tale tipo di stimoli, con buona probabilità si avrà la tendenza a soffrire di colite. Stress, collera trattenuta, ansia ed intense emozioni possono andare a contrarre le pareti del colon, scatenando i sintomi della colite.
Oltre ai sopracitati fattori di natura psicologica, la colite può insorgere anche a causa di intolleranza a determinati alimenti, uno stile nutrizionale inadeguato e particolarmente povero di fibre ed acqua, alterazione della flora intestinale, con aumento dei microrganismi patogeni ed infestazione parassitaria cronica del tratto intestinale. Qui puoi approfondire le cause della colite.
Sintomi della colite
La colite spastica si manifesta con dolore addominale associato a crampi, sensazione di gonfiore, stitichezza e diarrea, spesso alternate, ed emissione di muco con le feci che cambiano colore.
E poi ancora dolore al fianco destro o dolore al fianco sinistro, quasi spasmi; si ha la sensazione di non riuscire a trattenere la pipì con la conseguenza di urinare spesso; si potrebbe provare bruciore anale nel momento dell'evacuazione, le feci potrebbero cambiare di colore dal nero al giallo al verde, meteorismo, gonfiore, bocca amara e pancia gonfia.
La maggior parte delle persone può controllare tali sintomi semplicemente correggendo il proprio stile alimentare, utilizzando qualche medicinale nelle fasi più acute ed imparando a gestire meglio lo stress psichico.
Pur trattandosi di un disturbo molto fastidioso, la sindrome del colon irritabile è una condizione del tutto reversibile e non è minimamente responsabile di complicazioni di entità più grave, come il cancro al colon.
Qualora si manifestino sintomi come anemia, febbre e sanguinamento di colore rosso vivo con le feci, rivolgetevi tempestivamente ad un gastroenterologo.
Schematizzando i più frequenti sintomi della colite spastica sono:
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dolori a livello dell'addome;
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crampi e spasmi dolorosi nel basso ventre;
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stipsi;
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diarrea;
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gonfiore addominale e meteorismo;
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alito cattivo;
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problemi di alterzione del gusto;
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nausea;
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mal di testa;
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presenza di muco nelle feci;
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tenesmo anale;
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bruciore anale;
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feci che cambiano colore.
Qui puoi approfondire i sintomi della colite.
Colite ulcerosa
La colite ulcerosa è una forma cronica di colite che colpisce l'intestino crasso. Inizialmente è colpito il retto, ma la colite ulcerosa può interessare tutto il colon. Sovente la patologia ha un andamento benigno, ma in casi più gravi può essere causa di complicanze serie come ad esempio l'anemia grave o il colon tossico rendendo necessario il ricovero in un centro specializzato. Se la patologia interessa il colon per numerosi anni aumenta notevolmente il rischio di sviluppare il tumore del colon-retto e solo una terapia continuativa a base di antinfiammatori può ridurlo.
Qui puoi approfondire l'argomento colite ulcerosa.
Sintomi della colite ulcerosa
I sintomi della colite ulcerosa sono vari e tendono a mutare in base a fattori come la gravità dell'infiammazione e la posizione del disturbo a livello dell'intestino.
Ecco un elenco sintetico dei più diffusi sintomi della colite ulcerosa:
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dolore a livello del basso ventre;
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diarrea;
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frequenti stimoli a defecare;
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stanchezza;
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chiazze di sangue nelle feci;
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perdita mucose;
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tenesmo rettale;
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veloce dimagrimento;
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febbre;
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sudorazione notturna.
Qui puoi approfondire l'argomento colite ulcerosa.
Colite e feci scure o feci chiare
Le feci, in parole povere la nostra cacca, possono dirci molto sul nostro stato di salute. Normalmente le feci dovrebbero essere di color marroncino scuro, brunastro, facili da evacuare, con una densità specifica, nè troppo molli nè dure, infine non dovrebbero emanare odori troppo forti e sgradevoli. La loro evacuazione non dovrebbe provocare dolori e bruciori rettali. Il problema della colite potrebbe provocare una variazione sia nella consistenza delle feci che nel colore che possono diventare molto scure (feci nere) o chiare (feci gialle o giallognole ed anche feci verdastre). Ovviamente non è sempre colpa della colite se il colore delle feci cambia improvvisamente, molto spesso ciò può essere dovuto a cosa si sia mangiato il giorno prima o magari all'azione di alcuni farmaci assunti per altri motivi.
Alimentazione e colite
La colite, il più delle volte, è determinata da fattori di natura nervosa. Tuttavia, anche la dieta può incidere negativamente su questo disturbo, scatenando o aggravando i sintomi tipici della colite. Si consiglia pertanto di seguire una dieta ricca di acqua e fibre. I resti non digeribili degli alimenti vegetali tendono ad assimilare l’acqua, distendendo le pareti dell’intestino crasso ed impedendone la contrazione nervosa. Tale preziosa funzione è svolta principalmente dalla fibra insolubile, che troviamo nei cereali integrali ed in alcuni tipi di ortaggi.
Colite, cosa mangiare
I cibi che non devono mancare nel piano alimentare quotidiano sono carote, patate, carciofi, cavoli, cetrioli, mele, mirtilli, finocchi ed olio di menta piperita. Proprio per questa preziosa capacità di assorbire acqua, tali alimenti devono essere accompagnati da un’adeguata assunzione di liquidi, in grado di ammorbidire il contenuto fecale favorendo l'evacuazione e la riduzione di gas intestinale e dolore. Qui puoi approfondire l'argomento dieta colite.
Colite, i cibi da evitare
Un eccesso di grassi nella dieta può aggravare i sintomi della colite. Si consiglia di escludere o perlomeno limitare cibi ricchi di zucchero, dolcificanti dietetici, bevande zuccherate e gassate, cibi ricchi di aria, come la panna montata o i frappè, cibi ricchi di grassi, pepe, salse piccanti, pietanze particolarmente elaborate e le verdure poco digeribili, come l’aglio, la cipolla cruda ed i peperoni. Specialmente se all'origine della colite c’è una forte componente emozionale, la dieta dovrebbe essere povera di caffè ed alcolici. Qui puoi approfondire l'argomento dieta colite.
Prevenzione della colite
Un altro aspetto molto importante della dieta per prevenire o contrastare la colite è il consumo di alimenti probiotici o fermenti lattici vivi, ricchi di batteri buoni in grado di riequilibrare e rafforzare la flora batterica del colon. È altrettanto consigliabile astenersi dal fumo di sigaretta. Unendo a questi accorgimenti un costante esercizio fisico e qualche momento di relax, la maggior parte dei soggetti riesce a trarre un notevole beneficio.
Colite e farmaci
Tuttavia, se la semplice correzione dello stile di vita dovesse non rivelarsi efficace ed i sintomi della colite persistano, si consiglia di rivolgersi al proprio medico di famiglia o ad un gastroenterologo, che qualora necessario potrà decidere di intraprendere una terapia farmacologica.
A seconda dei casi, potranno essere prescritti farmaci come gli ansiolitici, i sedativi, gli antidepressivi o gli antispastici. Farmaci disinfettanti e antidiarroici possono invece rivelarsi estremamente utili nelle fasi più acute della colite. Qui puoi approfondire l'argomento colite e farmaci.
Sindrome del colon irritabile
C’è da fare una distinzione tra colite e sindrome del colon irritabile. In realtà, la sindrome del colon irritabile (di cui soffre un italiano su cinque, in gran parte donne) è una forma di colite molto fastidiosa, non grave ed estremamente diffusa. Spesso, tale sindrome viene impropriamente chiamata colite spastica o colite nervosa perché si ritiene sia provocata da un forte stress psichico.
Trattamento della colite spastica, rimedi e dieta
Per i pazienti la cui malattia è diagnosticata, è necessario modificare le modalità di vita evitando lo stress, la mancanza di sonno, per dare più tempo al divertimento ed alle passeggiate all'aria aperta.
Molta attenzione è riservata alla dieta, specie per i pazienti che soffrono di problemi di sovrappeso. Il tipo di dieta da usare, dipende dal modo in cui si manifesta la malattia. Se il paziente ha la diarrea più frequentemente rispetto al fenomeno della costipazione, è necessario limitare o completamente escludere dalla dieta di crude, verdure a foglia verde, frutta, caffè nero, fagioli, e soprattutto alcool.
Chi soffre di frequenti gonfiori ha bisogno di limitare l'uso di bevande gassate, legumi e cavolfiori o verdure affini. Se il sintomo principale è invece la stitichezza, dovrebbe essere aumentato nella dieta, la porzione di frutta e verdura, ricca di fibre, crusche e bere un giorno per almeno 1,5-2 litri di acqua naturale a basso contenuto di sodio. Indipendentemente dal tipo di disturbo, lo zucchero deve essere completamente escluso dai cibi per la fase acuta, dopo che si verifica in pazienti disagio e dolore addominale.
L’intestino: un secondo cervello
L’intestino si può definire un secondo cervello, un prolungamento del nostro sistema nervoso, tanto che queste due strutture restano collegate a vita.
Come il cervello, l’intestino è soggetto all’azione comune delle cellule che producono peptidi (sostanze proteiche ad azione ormonale): di conseguenza, a seguito di un forte stimolo nervoso, le peptidi agiranno sia sul cervello che sull’intestino modificando la funzionalità di entrambe le strutture.
Forti emozioni, ansia, stress, collera repressa: tutto questo può contrarre le pareti del colon e causare la sindrome del colon irritabile.
Il dibattito sulle cause del colon irritabile resta aperto
Alcuni medici affermano, al contrario, che lo stress non sia il diretto responsabile della sindrome del colon irritabile e definiscono la sindrome un’infiammazione delle terminazioni nervose che controllano le funzioni intestinali. Questa infiammazione causa dolore e disfunzioni della motilità intestinale, modificazione della flora intestinale, il tutto aggravato da passate malattie infettive, allergie, intolleranze alimentari. Si tratta di ipotesi: poco si sa ancora della sua origine.
Una patologia o un sintomo?
‘Sindrome’ significa serie di sintomi: da qui l’affermazione degli esperti secondo cui la sindrome del colon irritabile non è una patologia ma un sintomo (frequente o cronico) o, se vogliamo, un insieme di disordini funzionali.
Spesso, alla base di un problema di colite o di colon irritabile, ritroviamo un’ipersensibilità alimentare verso un alimento o più alimenti (frumento, lieviti, nichel, grassi vegetali, latte e derivati), quindi, è consigliabile eseguire un test per le intolleranze alimentari per meglio orientare anche la dieta da seguire. Oltre a un’adeguata dieta alimentare, è importante praticare attività fisica.
La terapia farmacologica più indicata dipende dai sintomi: probiotici e antinfiammatori intestinali per contrastare la diarrea, antispastici per i dolori addominali, lassativi per la stitichezza.