Colite: latte e latticini

 

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Conosciuta anche come la sindrome dell'intestino irritabile, la colite è un'infiammazione del colon. Chi ne soffre? Principalmente chi ne è sovente soggetto, ma puo' verificarsi anche un caso privo di precedenti: questo capita, ad esempio, alle donne incinte per via del maggior peso dell'utero che spinge sull'intestino e ne altera il normale funzionamento.
Sono diversi i rimedi che si possono adottare per alleviare i sintomi, e al primo posto troviamo una terapia di tipo dietetico. Con una dieta più corretta e, in particolare, più mirata alle esigenze del caso, si puo' evitare che i sintomi acuiscano e diventino molto fastidiosi e dolorosi.
È meglio mangiare sempre leggero, evitare carni grasse, preferire verdure bollite, mangiare riso e pasta con condimenti semplici: lo scopo è quello di ridurre al minimo le possibilità di irritazioni ulteriori del colon.

 

 

E' possibile mangiare latte e latticini per chi soffre di colite?

Una buona soluzione per ridurre lo stress intestinale che provoca la colite è la riduzione, se non l'eliminazione, del lattosio, causa principale dei casi di colite. Questo polisaccaride, infatti, puo' risultare molto difficile da digerire per molte persone, a causa del fatto che produce un abbassamento fisiologico della concentrazione dell'enzima lattasi, necessario per la digestione del latte e dei suoi derivati (ad esempio i foraggi), che si verifica attorno ai 3-4 anni di vita dell'individuo. Assumere latte, infatti, puo' provocare in molte persone difficoltà digestive, in particolare causa colite e diarrea acida (per via dello squilibrio intestinale generale che comporta la sua assunzione). Evitare l'assunzione di lattosio puo' essere quindi un primo passo da compiere per evitare lo stress intestinale. Inoltre fondamentale è seguire una dieta equilibrata e sana. Mentre è divieto assoluto bere latte per chi ha problemi di colon irritabile, sono invece tollerati yogurth e formaggi magri in quantità minime. Sono da escludere formaggi e latticini piccanti. Potrebbe portare qualche vantaggio l'assunzione di probiotici, ma sempre sotto controllo medico.

 

Intolleranza al lattosio

I problemi legati all'intolleranza al lattosio non sono riconducibili al sistema immunitario. Si tratta soltanto delle problematiche dell'apparato digerente nel momento in cui deve trasformare il lattosio in uno zucchero semplice. L'unico effetto che ne deriva puo' essere diarrea o mal di pancia, in base alla dose che si assume. Mangiando, infatti, poco lattosio non succede assolutamente nulla: per avere una reale reazione è necessario ingerirne quantità non indifferenti. Coloro che, infatti, sostengono di dover andare subito in bagno non appena toccano una goccia di latte, non dovrebbero pensare ad un'intolleranza  al lattosio, bensì ad un'infiammazione da cibo, dovuta alle proteine del latte vaccino.

 

 

L'allergia alle proteine del latte e la reazione infiammatoria al cibo, invece, possono causare reazioni del sistema immunitario e possono comportare sia una reazione allergica sia tutti i sintomi da infiammazione da cibo. Si tratta di una reazione che non dipende dalla quantità di lattosio introdotte nell'oganismo: basta una piccola quantità per scatenare la reazione.
Il vero problema risiede nella terminologia utilizzata. Per anni le persone hanno indicato questi due aspetti, intolleranza e incapacità di digerire il lattosio, con il binomio generico "intolleranze alimentari", creando molta confusione anche in coloro che lavorano in ambito sanitario.